Niente paura : tecniche per combattere gli attacchi di panico!
Battito cardiaco accelerato, sudorazione, brividi, tremore, mancanza di fiato, vertigini, dolori toracici, nausea e chi più ne ha più ne metta. Frasi sconnesse, allucinazioni. TERRORE.
STOP E’ FINITA! Ragazzi dont’ worry di fronte a questi sintomi non è la morte che è venuta a prendervi con la sua falce ma due son le cose o stiamo ballando il ballo di San Vito in maniera isterica e convulsiva, sotto la morsa del tarantismo e degli effetti del suo veleno o semplicemente è il panico che si è impossessato di noi. Se qualcuno non ha mai provato queste sensazioni di fronte a episodi di improvvisa ed intensa paura alzi la mano! Si vedranno solo mani abbassate infatti. C’è chi almeno una volta, chi ad intermezzi e chi ne ha fatto una pagina o una storia della sua vita.
Il male è comune i sintomi pure, solo che la maggioranza di cittadini e chi ne soffre non lo sa! Noi ora scherziamo certamente, come purtroppo fa la maggioranza dei cittadini o familiari ai primi racconti di paura incompresa … ma di fronte al senso di angoscia, disagio, sbandamento non si rimane certo indifferenti.
Diciamo che non è come stare in una beauty farm o seduti in riva al mare a sorseggiare un cocktail. Il trambusto nel corpo è tanto, la fibrillazione nell’animo ancora di più.
Si vive incatenati al mostro Panico, si vuole scappare a tutti i costi ma ci si riesce con difficoltà. Si inizia a pensare al peggio anche se peggio non è, ma questo pensare in modo negativo porta una serie di conseguenze imprescindibili che vanno dall’agorafobia all’ecofobia, dal disagio all’isolamento sociale, alla depressione, a conti fatti si inizia ad avere paura della paura, ovviamente tutto in un circolo vizioso che moltiplica problemi adesso diventati davvero gravi.
E pensare che il panico affrontato logicamente fa quasi ridere, è più una maschera che altro. Nella mitologia altro non è che un dispettoso Dio Pan metà uomo e metà caprone che compariva all’improvviso per poco tempo sul cammino altrui, suscitando un terrore interiore lasciando le proprie vittime nell’incapacità di spiegarsi ciò che avevano provato. Anche Pan però ha il suo fascino. La paura infatti in alcune situazioni può persino aiutarci e proteggerci. Ci tutela di fronte a determinati rischi, quasi ci abbraccia e coccola, ci mette in guardia. Ci avete mai pensato? Ma se per ora è difficile comprendere ciò, allora iniziamo a farci delle domande.
Chiediamole proprio a lui, al nostro nemico e diamogli un nome che preferiamo, visualizziamolo. Io adoro chiamarlo P Panic. Chiediamogli perchè ha scelto noi o verifichiamo che non siamo stati proprio noi a scegliere lui. Parliamo con lui ad alta voce come a un confessore/ amico , no non stiamo impazzendo, senza vergogna queste sono tecniche provate. Diamoci una possibilità: “Perchè mi fai questo?”, “non è che voglio scacciarti è solo che preferisco altre relazioni”, “non ti odio vorrei solo cercare un punto di accordo con te”. Avete capito bene! No, non è follia, non siete impazziti tutto d’un tratto è solo un modo per comunicare con il vostro disagio, prenderne coscienza. Sicuramente non avrete risposte è normale, ma le potrete cercare dentro voi stessi.
Rivoltare la vostra mente, guardarci dentro con una lamapadina e capire da cosa deriva la vostra sofferenza. Quali paure? Vedere se hanno un senso e trasformarle in energia positiva. Paura di una cosa, di una persona, del presente o del futuro, di una situazione, rancore inespresso, senso di abbandono, fragilità interiore, perdita di speranza. I motivi possono essere tanti. Non abbiate paura a sviscerarli, a guardarli per quello che sono davvero, scavate nel profondo, è un modo per farvi sentire liberi, liberi dal vostro interiore, liberi anche da voi stessi.
Quanto al disagio fisico, sono solo sensazioni, messaggi della nostra mente. Certo esistono, come negarlo ma tutto sta nel vincere la paura della paura. Come si fa?
Semplice non pensare alla paura: ecco come si puo’ fare (ovviamente sono tecniche lette su libri, e provate su noi stesse durante fasi della vita, ma se preferite o se gli attacchi sono gravi ovviamente siete liberi di scegliere se consultate un medico/psicoterapeuta!). Intanto impariamo la differenza tra pensare ai sintomi dell’attacco di panico e sentirne i sintomi. Il pensiero genera ansia, sentirli l’ansia si esplica. Basta solo convincersi che passerà da solo, che come ogni cosa non può durare per sempre. Lasciamo tremare il nostro corpo all’ennesima potenza, lasciamolo andare da solo, non blocchiamolo, al contrario cerchiamo di avere fiducia nella sua saggezza che da solo saprà come reagire. La sensazione sarà di un sollievo che rigenera, di pace, di quiete interiore. Non abbiate paura ad ascoltare il battito del vostro cuore, anche se corre si sta comunicando che c’è solo vita dentro di te, ascoltala, lasciala scorrere. Al contrario conta i battiti vicino ad un orologio, inizieranno a scendere e piano piano tutto si calma, tutto si rilassa. Ricordiamoci che il panico siamo noi stessi, che non si muore, che non c’è niente di scientifico o definitivo, che tutto è frutto della nostra mente. Eliminiamo le sensazioni brutte dalla nostre mente, i pensieri negativi, rabbia e rancori inespressi e diamo forza alla vita, alla vitalità, all’energia, a quanto c’è di positivo.
E poi certo se dovesse sfociare e peggiorare l’iter classico è l’immancabile giri e rigiri di medici, da quello di base allo psicologo, da psicoterapeuta, chi proverà rimedi naturali come naturopatia o omeopatia (partite dai comuni fiori di bach, in erboristeria, secondo noi i migliori per agire con calma e nel tempo evitando medicianali forti) o addirittura psichiatra per i più ansiosi. Non sentitevi malati, non lo siete. Inizieranno a bombardarvi di cure mediche facendovi credere che sia la soluzione giusta. Ma importante è capire che non siete malati nè pazzi. E’ un disagio certamente, anche di forte impatto sociale se vogliamo perchè all’apparenza incontrollabile, perchè si ha paura di essere visti e considerati diversi, ma non è così. Siamo tutti nella stessa situazione. L’ansia è parte di noi, in modi diversi e in maniere diverse, più o meno accentuate ma ci appartiene, basta solo tirarla fuori quando serve e calmarla e rimetterla a suo posto quando è inutile.
Alle medicine, preferite le tisane. Biancospino per calmare i battiti, passiflora e melissa per l’animo, camomilla e malva per distendere i nervi. Alle medicine preferite un buon bicchiere di vino rosso a tavola, fortifica il cuore e le arterie, rilassa, rigenera , svuota la mente, elimina i pensieri. Alle medicine preferite la cura di una buona compagnia Alle medicine preferite un quaderno e una penna in cui annotare ogni sensazione nel bene e nel male, ogni stato d’animo, in cui parlare di voi stessi e con voi stessi..Ricordi, che quando sarà tutto passato, a rileggerli strapperanno un tenero sorriso al vostro viso. Alle cure mediche preferite le cure dell’animo, una preghiera, il suono della musica, lo scorrere di un ruscello o di un fiume, abbracciare un albero, sdraiarsi su un prato fiorito, una corsa nella natura, una camminata nel bosco o in riva la mare. Il suono della vita, le luci e i colori della vita. A tutto preferite voi stessi, sceglietevi, ascoltatevi, coccolatavi, non abbiate paura perchè tutto scorre, tutto passa, basta solo avere i tempi e le giuste pazienze. Al resto “ci pensa la vita ci han detto così”!
E poi per finirla con un sorriso, che dire? a pensare che gli impanicati per gli antichi indiani erano baciati dalla divinità. Chissà quanti baci avrò ricevuto io allora! #NientePaura!
Fate di questa frase il senso della vostra stessa paura, l’ho scritto apposta per la mia collega, per tanti amici e certamente per tutti voi! Condividetelo con chi amate…
Parola di Rouge