IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ Cambiare l’acqua ai fiori
Grazie alla nostra nuova collaborazione con la Dott.ssa in Storia dell’Arte, LAURA BERNI ogni venerdì iniziamo questa splendida rubrica in cui ci consiglierà dei libri da leggere, di qualsiasi genere, anno o categoria e la sua breve recensione sicuramente curiosa e impeccabile!
Poi durante il mese altri suoi articoli inediti integrali, o a quattro mani con Noir, ci accompagneranno alla scoperta di curiosità sulla storia o sull’arte, su Firenze, la Toscana o il resto della nostra splendida penisola!
Ma bando alle ciance come si suol dire, vi lasciamo in compagnia del libro e delle parole della nostra Dott.ssa BERNI.
Cambiare l’acqua ai fiori è la storia di quello che dobbiamo lasciare andare, la storia delle stagioni, la storia di quanto poco sappiamo delle persone, è la storia di quanta vita c’è dietro la morte.Violette è la guardiana di un cimitero in Borgogna, che veste l’inverno ma indossa la primavera. Tiene nota di tutto, si occupa dei vialetti, dei fiori ma soprattutto delle persone. Lei diventa per i familiari dei defunti un porto sicuro, una carezza delicata, offre caffè, thè e conforto.
“Il dolore non si può evitare: bisogna accoglierlo, accettarlo e poi lasciarlo andare, ma non si può evitare.” La vita può colpire duramente e lasciare cicatrici che mai potranno essere risarcite, ma se si sceglie di vivere questo dolore, passarci attraverso e accettarlo si troverà la forza di rinascere. Anche grazie ad un incontro inaspettato perché “ le persone non si incontrano mai per caso. Sono destinate a incrociare la nostra strada per una ragione” e così sarà per Violette.
La scrittura è poetica. Il dolore arriva ma in punta di piedi. E’ un romanzo dal sapore dolce amaro, ricco di sfumature e di sensibilità che ci trascina verso sentimenti contrastanti e ci consiglia “se la vita è solo un passaggio, almeno su questo seminiamo fiori”.