L’INTERVISTA: Claudio Quercioli e l’avventura attraverso l’Europa con la sua SMART
Non chiamatela SMART perchè per lui è soltanto la sua EXPLORER, anzi la sua fidatissima compagna di viaggi, viaggi in cui tocca tantissimi paesi e realtà lontanissime e macina centinaia di migliaia di km. Oggi presentiamo Claudio Quercioli, per la nostra rubrica “Rouge et Noir dicono…” ormai dedicata da oltre un anno ad intervistare persone semplici e comuni, vip e personaggi fiorentini, toscani in primis ma comunque italiani che si distinguono, che ci ispirano in qualche modo, che sono sicuramente motivo di curiosità e irradiano positività.Da un bel pezzo la nostra Noir collabora con la Mugellana @radioSieve nello spazio di @Tommaso Venturini su #POSTIT all’incirca ogni lunedi alle 18.30 , da oltre un anno, e da prima delle scorse festività natalizie come ascoltatrice e speaker è tornata in contatto con una vecchia conoscenza, un’amicizia di tantissimi anni fa del campigiano, e ritrovata per caso appunto in trasmissione. Stiamo parlando di Claudio Quercioli per l’appunto, un ragazzo semplice, la sua forte passione per i viaggi ma non quelli comuni bensì realmente avventurosi e la sua folle, ma veramente audace e affascinante passione coniugata alla sua EXPLORER ovvero la sua super SMART.
Ma non vogliamo dirvi di più…Sarà grazie a questa semplice e insolita intervista via email che grazie alle parole di Noir e i racconti di Claudio che capirete quanto è strana, straordinaria e fantastica questa avventura in solitaria, reale e 2.0 che Claudio ha realizzato e condotto da mesi. Solo con la sua auto, vi faremo capire la grandezza e la bellezza di questo viaggio a 4 ruote che sta appassionando non solo via diretta #radio tutto il pubblico di #radioSieve ma anche gli amici, parenti, conoscenti, lettori dal web, fiorentini, toscani e tutte le centinaia di persone che il ragazzo intrepido sta conoscendo in questi lunghissimi mesi toccando non sappiamo ancora quante nazioni.
Tempo di lettura -10 min buoni- che ai tempi del Coronavirus sono altro che ben spesi!
Noir: Eccoci Claudio, finalmente siamo pronte a raccontare di te e della tua mitica EXPLORER a tutti gli amici non solo della Radio ( da cui ti seguiamo anche noi quando hai gli splendidi interventi con Tommy) ma anche per i lettori del nostro Blog fiorentino. E tu essendo un Toscano, un fiorentino, quanto meno insolito e davvero molto appassionato non potevi non essere qui…
Claudio: Ciao a tutti, per me è un piacere essere qui e raccontarvi il mio sogno: ebbene si 5 mesi e mezzo di viaggio in cui ho vissuto emozioni davvero incredibili. Io italiano, fiorentino, in giro per il mondo. Ho i brividi.
Noir: Ma raccontami meglio, spiegaci un po’ da dove sei partito e quanto è durata quest’avventura veramente 2.0 ?
Claudio: Sono partito in questo viaggio solo io e la mia E. dal 7 ottobre 2019 e al momento ho toccato Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Russia, Kazakistan, Azerbajian, Iran, Turchia, Georgia,Armenia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina, bielorussia, Germania.
Noir: Accipicchia Claudio, sono veramente senza parole. E’ il classico viaggio, il vero Viaggio, di quelli che si leggono nei libri di avventura, che ci hanno fatto sognare da sempre, che si vedono solo nei documentari estremi…e i paesi che hai nominato tutti insieme, sono di quelli che abbiamo tutti letto o visto una volta almeno su mappe e mappamondi e capendo solo lontanamente dove fossero. Difficilmente ci si immagina come, dove o cosa siano davvero…
C: Hai ragione, confermo! E’ stato pazzesco, perché viaggiare in solitaria con la propria auto, facendo km su km, sapendo che non è la destinazione l’importante ma vivere ogni ottimo, ogni metro, ogni cm. La vita è una sola e io mi ritengo fortunato e onorato di aver visitato paesi dove mi hanno abbracciato così forte da farmi venire i brividi. Sono partito solo ma in realtà non sono mai stato solo.
Poi tornando in Turchia dalla costa sul mar Nero, sono passato da Bulgaria, Romania, Ucraina e Bielorussia da cui ho continuato per tornare a Casa, attraverso Polonia e Germania.
N: L’ultima volta che ci siamo sentiti via messenger è stato attorno ai giorni di Natale, ci siamo mandati gli auguri da li e curiosa quale sono ti avevo chiesto quanti km avessi fatto allora, eri a 20.500 km e mi dicesti che avresti durato sicuramente fino a Marzo superandone sicuramente i 40.000. A quanti km sei attualmente e quanti paesi ancora toccherai, fino a quando!?
C: Si proprio a Natale, mi ricordo… Ero a mangiare un buonissimo kachiapuri a Batumi. La Georgia: che nazione incredibile, ma così come tutta la parte di mondo che ho visitato! Sono arrivato a 40000 km come ti avevo detto e forse li avrei superati, ma come per tutti è arrivato l’imprevisto, l’ignoto e la paura perciò mi è toccato interrompere, perché è arrivato questo maledetto corona virus! Ma va bene così, sono felice, e questo mi basta. Ho ancora dentro di me gli sguardi, le carezze, gli abbracci delle persone che ho incontraro sul mio cammino…
N: Complimenti, non solo perchè veramente ci fai sognare rendendo visibile e possibile un viaggio quasi impossibile, ma ancor di più se si pensa al mezzo che hai scelto ovvero la tua Smart. Anche perchè mi spiegavi che non hai un team, un gruppo o una comitiva nè uno sponsor per cui o con cui lo fai, giusto?
C: Si Ele, lo spiego a te e Rouge e il vostro bellissimo Blog, è esatto. Non ho sponsor, e ho risparmiato, giorno dopo giorno e quando ritenevo sufficiente quello che avevo sono partito. E questa non è affatto una vacanza, ma un vero viaggio. Ti dico per me la Smart non è una semplice macchina, ma la mia fedele compagna di viaggio. La Smart non è un minicar, ma una famiglia, una bellissima e unica comunità. Non ho sponsor, ma tutti le persone che sono andato a trovare, mi hanno sempre accolto, aiutato e fatto superare ogni singola difficoltà. A volte non servono davvero grandi capitali per viaggiare, perché è il viaggio che ti aiuterà. Dalle collette per pagarmi l’ostello, da chi mi ha accolto in casa sua, da chi mi ha prenotato un piccolo appartamento al mio arrivo senza chiedermi niente. Questa è comunità, questa è famiglia, questa è la Smart.
N: E perciò ti sei finanziato totalmente da solo e grazie alle donazioni di splendide persone sul tuo cammino, è veramente lontano dalle nostre mentalità e magnifica la solidarietà e apertura che ci racconti. Posso chiederti, per i nostri lettori e curiosoni appassionati, come ti sei organizzato con il lavoro e all’incirca che tipo di costo sfiora un viaggio simile!?
C: Certo!!! Io sono un cuoco, ma quando si parte per un viaggio di 8 mesi, impossibile che qualcuno ti aspetti al tuo ritorno. Devi fare la scelta di lasciare tutto e non avere paura ed è quello che ho fatto io. Sono 40 euro al giorno, è questo il mio budget e deve comprendere tutto, benzina, dormire, mangiare, tutto, so che vi sembrerà pazzesco. E se lo supero? Dormo in macchina senza problemi. Perché il viaggio ti regala emozioni e felicità fuori da ogni paura: la comodità l’ho lasciata a Firenze il 7 ottobre quando sono partito.
N: E oltertutto sei fidanzato, ancora più bello poter dimostrare ai nostri giorni che vi sono ancora rapporti che durano, che funzionano, che non frenano ma supportano anche a distanza di così tanti km e per così tanto tempo…
C: Hai perfettamente ragione. Penso che quando c’è amore non importa la distanza, se c’è fiducia non c’è bisogno di tradire. Quindi io e la mia ragazza Francesca abbiamo un rapporto così bello che quando gli ho detto che partivo per 8 mesi, era felice per me, e mi ha detto che sarebbe venuta a trovarmi in aereo. Si perché ci siamo visti San Pietroburgo e Mosca, a Tblisi in Georgia, e a Praga in repubblica Ceca. Ed è stato ancora più bello.
Sono 10 anni che stiamo insieme, e basta conoscersi fino in fondo per capire e accettare ogni scelta.
N: Infatti è stato davvero molto bello poter seguire sui tuoi social l’incontro e il momento in cui hai riabbracciato per qualche giorno la tua ragazza … Che emozioni hai provato, com’è ritrovarsi dopo così tanto tempo, con tante cose da dirsi, emozioni e forse anche pochi giorni per concentrare tutto!?
C: Si, in quelle città in quelle tappe c’era concentrato tutto il nostro amore e attesa! Sono quei momenti che aspetti come un a bambino la mattina di natale aspetta i regali. Ho pianto di felicità e negli abbracci che ci siamo dati, nei baci, erano racchiusi i mesi di distanza. Sono giorni che volevo non finissero mai, perché se ero già felice, con lei toccavo il cielo con un dito.
N: Ecco perchè ho definito il tuo Viaggio/Avventura 2.0 seguito totalmente via social da tanti appassionati, i tuoi post quotidiani e le tue bellissime foto e video in ogni paese che ti ospita, la sua cultura, il suo cibo e le dirette radiofoniche in situazioni talvolta allucinanti…
C: E’ tutto questo: ho cercato di trasmettere in ogni mio post le stesse emozioni e sensazioni che avevo provato io. Perché dal primo giorno che sono partito ho detto a tutti che questo viaggio non era solo mio ma di tutti voi!!! Situazioni incredibili, momenti in cui mi sono domandato è realtà o immaginazione. Dalle strade folli che ho affrontato con la mia Smart, dalle 27 ore al confine iraniano e quando in Kazakistan ho rotto la coppa dell’olio in mezzo al nulla. Ecco proprio lì ho imparato la calma e la pace con me stesso. E poi i piatti che ho provato! Se mi chiedete se è possibile emozionarsi mangiando, io vi dico proprio di sì. Raccontare tutto questo sui social, e in radiosieve è stato il modo migliore di raccontare, perché parlare e scrivere è il miglior modo di comunicazione possibile, è il modo migliore di trasmettere emozioni.
N: E quand’è cominciata la splendida possibilità di raccontarti a simili distanze collegandoti con Tommy…
C: Da subito, dal primo giorno che sono partito il 7 ottobre, ci siamo sentiti una volta a settimana, tramite le. Chiamate whatsapp. A volte i collegamenti erano un po’ ballerini, ma alla fine ero dall’altra aperte del mondo. Grandissimo Tommy, con lui ho parlato con una semplicità che sembrava di parlare ad un amico.
N:Ma è il primo viaggio che fai con la tua Smart!? Com’è nata questa passione, come puoi organizzare ogni evenienza, difficoltà, o hai fatto qualche modifica per queste spedizioni?
C: No, la mia avventura è iniziata nel 2009 quando l’ho comprata e da li sono iniziati i viaggi. Il primo tour fu il giro della Francia, ben 10.000 km in due settimane! E fu uno spettacolo perchè non c’era ancora internet e non c’erano i navigatori. Fu un viaggio fatto tutto con le mitiche cartine geografiche …
N: CAVOLI! Che meraviglia!!! Ma è ancora la stessa Smart di allora? Com’è possibile che un mezzo duri così tanto, così messo a dura prova e usurato se si può dire. Quanto e in cosa hai speso per renderla ancora sicura e capace di “non mollarti per strada” ?!
C: E’ fattibile te lo garantisco!!! Basta una buona manutenzione, diciamo così e poi trattandola bene, può davvero arrivare ovunque. Se pensi che adesso sono a 323000 km, direi che se l’è cavata bene. Ma non sono solo io l’artefice, ma anche il mio amico fraterno e meccanico Alessandro Ristori che negli anni me l’ha guardata, aggiustata, coccolata, posso dire il suo angelo custode. Poi dimmi dove trovi qualcuno che viene fino a Mosca a ripararti la macchina?!
N: Complimenti davvero, un‘altro bellissimo esempio di positività, fraternità e amicizia sincera; sei d’ispirazione anche perchè con questi racconti, di vita vera, rendi così palpabile, semplice e fattibile qualcosa che ci appare così difficile, enorme e complesso. Non solo l’idea di viaggi così lunghi e non-comodi, inusuali, ma anche l’idea di essere soli…la “paura” dell’altro, dello sconosciuto e di situazioni che ci appaiono da casa, irrisolvibili…
C: Ma i Viaggi e le persone “folli” come me servono a questo, a far capire e condividere e trasmettere che niente è impossibile, basta volerlo. La paura ce l’abbiamo tutti, anche io non credete. Ma sono fortunato perchè mi adatto facilmente, la comodità non fa parte di me, perché per viaggiare non servono letti, ville o camerieri. Non bisogna temere nessuno, il mondo è la casa di tutti noi, le persone sono di una gentilezza unica, ti accolgono non perché vogliono soldi, ma solo per vero senso di ospitalità. E lo ripeto sono partito solo ma solo non sono mai stato!
N: Qual’è la situazione più difficile in cui ti sei trovato in tutti questi anni di viaggiatore anomalo e solitario, dove hai pensato stavolta ci rimetto davvero “le penne”? E in quest’ultimo viaggio che stai ancora vivendo?!
C: Eh cavoli! Bella domanda, forse la situazione più difficile le 27 ore passate al confine iraniano, nel limbo del niente, nessuna informazione, solo io e la mia Explorer. Ma anche quando mi si è rotta la coppa del l’olio in Kazakistan, in mezzo al nulla, ma poi sono spuntati 5 angeli che mi hanno salvato. O dai quando ho percorso nel 2010 la Lapponia a – 27 gradi, ma in tutti questi casi l’adrenalina, la calma, e il concetto che arrabbiarsi non serve a nulla, sono sempre riuscito ad uscirne fuori con il sorriso. Perché gente allegra il ciel l’aiuta!
N: E’ un bellissimo detto che appoggio e sposiamo pienamente già per la vita e in questo momento particolare per tutti noi ancor di più!!! Vuoi raccontarci qualche aneddoto di qualche situazione bella o particolare, per salutare i nostri lettori? Infondo ne avrai tantissime in questi mesi trascorsi con E. ?
C: Ehhh hai ragione sai quante ce ne sono: sarebbe impossibile dirvele tutte, ma qualcuna si ve la svelo. Il confine armeno-georgiano, in mezzo alle montagne, un freddo incredibile, ma la gentilezza di un poliziotto che avrà avuto 65 anni mi ha commosso. Dopo il timbro sul passaporto mi ha abbracciato, così forte da farmi mancare il respiro, e mi ha detto queste parole: grazie di essere venuto qui in Armenia, sappi che questa sarà sempre casa tua, perché per noi è stato un’onore averti qui! Lacrime lacrime lacrime. O in Iran, dopo Forche Caudine del confine, appena sono entrato e mi sono messo in marcia ma neanche il tempo di fare 20 km, due macchine mi hanno fermato, per salutarmi e regalarmi frutta secca, pane, acqua, e per dirmi benvenuto in Iran. Ne avrei così tanti da dirvi, ma magari me li lascio per il libro chissà. Il mondo è davvero un luogo meraviglioso, ma sono le persone che lo rendono unico.
N: E tra i piatti più particolari e gustosi o le ricette che ti rimarranno in mente?
C: Sai da cuoco, per me assaggiare ogni cucina è fondamentale, perché il cibo racconta il luogo, la Nazione, la sua gente e cultura. Sono rimasto affascinato dalla Georgia, per le centinaia ci KHINKALI, assaggiati in tutte le versioni e uno meglio dell’altro. I kachapuri, lungo le lunghe strade poichè mangiavo solo quelli: una specie di focaccia ripiena di formaggio…Divina. La zuppa borsch in Ucraina è davvero eccezzionale: sono riuscito a mangiarla a colazione, pranzo e cena da quanto era buona. Ho mangiato così tanti piatti, dei più buoni e assurdi, che quando potrò aprirò un ristorante e li replicheró, ma mischiandoli con la mia amata cucina Toscana. Chissà. Ricordate se vi sembra buono mangiatelo, perché anche le cose più semplici possono essere deliziose. Ci credete che in Turchia sul mar nero a Sinope ho mangiato le acciughe più buone della mia vita. Ho abbracciato il cuoco perché mi ha regalato un’emozione culinaria unica.
N: Vuoi salutare qualcuno da un piccolo Blog del tuo paese, un sito tutto italiano che magari può raggiungere e restare come traccia di tanti incontri realizzati?
C: Eh grazieeeee quante persone vorrei ringraziare e salutare: in primis lui Alessandro Ristori, unico e insostituibile amico fraterno e meccanico. Tutti gli Smart club che ho incontrato, Dnipro Smart club, Moldava smart club, my Smart.ru, 365smart.ro smart lovers, smart Ungheria, smart Belarus…. Potrei dirne altri cento, ma ringrazio ogni singola persona che ho incontrato sul mio cammino perché ovunque sono stato era come vivere in famiglia. Grazie
N: E a chi dedichi questo Viaggio pazzesco con la tua Explorer?
C: Che domanda difficile che mi fai. Ma sicuramente lo dedico a tutte le persone che mi seguono e mi vogliono bene.
N: Come hai vissuto e stai vivendo quest’ulteriore imprevisto e complicazione se vuoi iniziato dopo Gennaio a causa del COVID 19, soprattutto nelle ultime settimane oserei dire?
C: Sai il 7 ottobre quando sono partito non c’era niente e nemmeno io o nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare di vivere a distanza di mesi, o nella vita intera una cosa come questa! Passati i mesi mi arrivavano via via notizie del coronavirus che si stava propagando in Cina. Pensavo sinceramente o ingenuamente non arrivasse fino a noi, ma il primo assaggio l’ho avuto quando ho votato il confine bielorusso. Mi hanno fatto mettere da un lato, controllato, fatto riempire un foglio, e scattato delle foto. Al confine ucraino, mi hanno misurato la febbre 6 volte per essere sicuro che non fossi infetto. Sensazione per la prima volta strana e difficile perchè da italiano venivo visto come un “untore” anche se in realtà non avevo niente. Poi sono rientrato in europa, al confine polacco sono stato 6 ore, controlli a non finire. Arrivato a Lubecca in Germania, ho letto che le cose andavano sempre peggio, l’Italia era diventata zona rossa, e io li ho deciso che sarei tornato a casa. Non è stata una scelta facile, ma non sono un pazzo incosciente, e quindi di prima mattina ho deciso che sarei tornato a Firenze. Sono stati 1600 km di ansia, premetto che non mi ha fermato nessuno, ma quando sono arrivato in Italia vederla così deserta, autostrade con solo camion, e Firenze spettrale mi ha fatto male al cuore! Ma la cosa che mi ha davvero ferito è stata non poter rivedere e abbracciare tutti i miei amici e parenti, come al ritorno da ogni lungo viaggio, dato che non rivedo nessuno da mesi! So’che passerà e ce la faremo perché appena tutto sarà finito riprenderò il viaggio proprio da dove l’avevo lasciato. Uno stop temporaneo, ma necessario. Adesso mi riposeró, scriverò, starò con la mia ragazza. Andrà tutto bene e l’Italia ritornerà a splendere!!!
N: Ci fai veramente sognare e ben sperare, il tuo percorso è anche un po’ il viaggio di tutti noi. Ci rendi partecipi di tutto a distanza e grazie a qualche rigo scritto di getto bilingue e i tuoi scatti, è tutto così palpabile… Pensi che diventerà un libro un giorno?
C: Grazie mille Ele-Noir sai che in tanti me l’hanno chiesto, e io ho risposto a tutti di sì. Amo scrivere e poter raccontare a tutto questa mia esperienza per me sarebbe un sogno. Ci proverò perché non so se sarò così bravo da poter scrivere un libro, ma ce la metterò tutta!
N: Allora Claudio io e Rouge ti facciamo il nostro migliore in bocca al lupo e un abbraccio virtuale, te lo meriti tutto! Grazie ancora di questa bellissima possibilità di raccontarti e sentirci a così tanti km e di permetterci di aprire la mente sotto tanti aspetti e con tanti popoli e paesi così diversi.
N: Infine prima di salutarci, dicci se hai già pianificato un’altra folle e lunghissima prossima “gita” …
C: Chissà… Quando sarà finito questo maledetto Covid-19 finirò questo viaggio… Perché mi mancano ancora tanti posti da visitare. E poi chissà tra 1 anno o 1 anno e mezzo se troverò gli sponsor, vorrei fare la panamericana, Alaska Argentina. Ma non posso dirti di più è top secret … ahhaah
N: Ehhhhh capisco/capiamo e un po’ di mistero e scaramanzia ci vogliono, fai bene!!! Grazie infinite Claudio, a te , alla tua fidata e bellissima Explorer avventurosa quanto il padrone. Adesso finalmente i tuoi amici e cari conteranno le ore per riabbracciarti e qualche amico ti prenoterà per mesi per sentire anche via tel -skype o videochiamata questi incredibili racconti…
Cosa vorresti trasmettere ai nostri lettori di #inverdeconstile?
C: Quando finirà la quarantena abbracceró tutti amici, conoscenti, passanti!!! Avrà un sapore così bello poterlo rifare che anche un caffè al bar avrà un sapore migliore! Io ragazzi non sono un guru, ma per la mia esperienza vi posso dire, viaggiate ma sopratutto fatelo via strada. Il viaggio è bello viverlo attraverso i km persorsi, perché in ogni luogo grande o piccolo che sia potrete trovare qualcosa di inaspettato. Non abbiate paura del mondo, perché il mondo è vostro amico, e ovunque sarete vi aiuterà, vi abbraccerà e vi coccolerà. Quando partite non siate turisti, ma viaggiatori, assaggiate più cose locali che potete, cercate di parlare con più persone possibili, e se non parlano la vostra lingua, abbracciateli o dategli la mano, è il miglior saluto che uno possa ricevere. Volete bene al Mondo e il mondo ne vorrà a voi! Un saluto a tutti, e che la strada sia sempre con voi. Io&Explorer
N: A prestissimo, ti siamo grate per il tuo splendido racconto di Vita anche perchè la positività, solidarietà,fraternità e libertà e fiducia che si respira ascoltandoti e leggendoti ci servirà assolutamente. Una volta che questo triste e pesante momento sarà passato, speriamo al più presto dato che sono già passati 40 giorni dal 9 marzo, il Mondo avrà ancora più bisogno di bontà, benessere, fiducia e così di abbracci e sorrisi. Ci auguriamo che il Covid non permetta di innalzare muri, nuove paure di contatto o solitudini bensì ci possa permettere di ricominciare ad avere fede e speranza sane!
Noi continueremo a seguirti con ammirazione e divertimento, un abbraccio e un saluto virtuale anche da Rouge et Noir