Un giro in centro alla scoperta delle Cappelle Medicee , le tombe della nota dinastia toscana
Siamo state pochi giorni fa con una nota amica di In Verde, una fiorentina Docg, insegnante di Italiano e Arte per una nota scuola di italiano per Stranieri della città; amante dei viaggi; del sole; della bellezza proprio come noi; solare con amici e bambini e caliente come il sole della sua Amata Spagna, lei è Caterina Quercioli, che per noi di In Verde ha fatto riscoprire uno dei monumenti e luoghi prediletti della città.
Troppo spesso “dimenticate” dai viaggiatori distratti o dagli stessi cittadini, le note cappelle medicee o tombe della dinastia Medici, sorgono proprio sul noto mercato di San Lorenzo, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella e alle spalle della più grande Chiesa di San Lorenzo.
Le cappelle medicee sono ai nostri giorni un museo statale di Firenze e luogo di sepoltura della famiglia Medici, ricavato da alcune aree della basilica di San Lorenzo a Firenze, al quale si accede dal retro della chiesa, in piazza Madonna degli Aldobrandini.Le due parti principali che si visitano sono prolungamenti dell’abside della basilica: la Sagrestia Nuova, edificata da Michelangelo dal 1519 in un decennio circa, e la grande cappella dei Principi, del secolo successivo, completamente ricoperta da marmi e pietre semi-preziose dove sono sepolti i granduchi di Toscana e i loro familiari; inoltre fanno parte del percorso alcune sale della cripta (ideata dal Buontalenti) sotto la cappella dei Principi, dove sono situate la biglietteria e la libreria e talvolta sono realizzate esibizioni temporanee.Nel 2014 è stato il diciassettesimo sito statale italiano più visitato, con 317.135 visitatori e un introito lordo totale di 737.800 Euro…
Il museo delle Cappelle Medicee ha celebrato nel 2012 il primo papa di casa Medici, Leone X, a cinquecento anni dalla sua elezione al soglio pontificio. La mostra, curata da Nicoletta Baldini e Monica Bietti, ha esaminato l’intera vita di Giovanni – secondo figlio di Lorenzo il Magnifico – dalla nascita fino all’elezione a nuovo papa con il nome di Leone X, comprendendo anche l’incontro con Michelangelo . Vennero esposti anche capolavori del Ghirlandaio, dei Della Robbia, di Perugino, Raffaello, Michelangelo, Sansovino ma anche opere d’oreficeria e codici miniati.
“Nel segno dei Medici. Tesori sacri della devozione granducale” è un percorso espositivo, all’interno del Museo, che celebra la figura di Ferdinando I de’ Medici e della consorte Cristina di Lorena e la loro ricca collezione di reliquie e sontuosi arredi devozionali. Si tratta di lavori preziosi prodotti da orafi attivi alla corte fiorentina, come Odoardo Vallet e Jonas Flack.A quattrocento anni dalla morte di Ferdinando I de’ Medici, il Museo delle Cappelle Medicee gli dedica una mostra curata da M. Bietti e A. Giusti. L’esposizione tocca due momenti importanti della vita del granduca: le nozze con Cristina di Lorena nel 1589 e la costruzione dell’altare ciborio per la cappella dei principi per onorare i suoi predecessori…
Caterina ci ha spiegato, all’ingresso della biglietteria e libreria dov’è situata la Statua dedicata anche all’Elettrice Palatina e alcune tombe e statue, della zona della cripta ovvero l’accesso a tutto il Museo…
La cripta è il primo ambiente al quale si accede dall’ingresso del museo. In questo ambiente sorretto da basse volte, si trovano sul pavimento le lastre tombali dei granduchi, delle loro consorti e dei familiari stretti. Recentemente, vi è stata sistemata, in numerose teche, una ricca collezione di reliquiari Sei-Settecenteschi legati alla sfarzosa committenza granducale. Da questo ambiente si accede, attraverso due scalinate, alla soprastante cappella dei Principi. E qui è collocata anche la tomba di Giovanni dalle Bande Nere e di sua moglie Maria Salviati.Esiste anche un’altra cripta sotto la basilica, dove si trovano le tombe di Cosimo il Vecchio e di Donatello, ma non è accessibile da qui.A partire dal 2004 si stanno svolgendo degli esami sulle spoglie dei Medici per far luce su alcuni punti oscuri della loro storia familiare. Fra i primi ritrovamenti ancora inspiegati, la salma di un neonato sconosciuto, forse il figlio illegittimo di un personaggio di famiglia.
La nota cappella dei Principi, completamente rivestita da splendidi marmi, dei noti colori fiorentini non è stata totalmente completata a causa delle ingenti somme per i costi e delle finanze del periodo… E’ comunque di una bellezza e grandezza disarmanti, ideata dal noto architetto Buontalenti nel 1600 circa e in stile Barocco, per questo difficilmente apprezzato in una città totalmente rinascimentale.
Alcuni degli stemmi delle varie città della provincia onorano le tombe dei grandi, qua sopra gli stemmi delle città di Firenze e Fiesole, negli splendidi marmi e pietre dure.
Sfarzoso ambiente ottagonale è largo 28 metri ed è sormontato dalla cupola di San Lorenzo, che raggiunge un’altezza di 59 metri, la seconda per maestosità in città dopo quella del Brunelleschi.Fu ideata da Cosimo I, ma la sua realizzazione si deve al suo successore Ferdinando I, che incaricò, quale responsabile della fabbrica, l’architetto Matteo Nigetti, 1604 su disegno di Don Giovanni de’ Medici, fratello dello stesso granduca. Lo stesso Buontalenti intervenne modificando in parte il progetto… Lo sfarzo abbagliante è dato dai ricchissimi intarsi in commesso fiorentino, per la realizzazione dei quali fu creato l’Opificio delle pietre dure. Questa arte, tuttora praticata soprattutto nella decorazione di mobili e vasi, trovò qui il suo apice, anche se il tono funebre dell’opera fece scegliere i colori più smorzati e cupi con porfidi e graniti. Nella zoccolatura invece si usarono pietre dure più colorate, nonché la madreperla, i lapislazzuli e il coralloper riprodurre gli stemmi delle sedici città toscane fedeli alla famiglia dei Medici.
La splendida Sagrestia NUOVA invece fu edificata da Michelangelo tra il 1521 ed il 1534, a cui si accede da un corridoio dalla Cappella dei Principi.
Commissionata da Papa Leone X e dal cardinale Giulio de’ Medici (futuro Clemente VII), Michelangelo Buonarroti la realizzò partendo dalla stessa pianta della Sacrestia Vecchia del Brunelleschi e divise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su delle specie di absidi. Incassati nelle due pareti laterali realizzò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano de’ Medici duca di Nemours e suo nipote Lorenzo de’ Medici duca di Urbino, per i quali scolpì tre sculture ciascuno: le Allegorie del Tempo, adagiate sopra i sepolcri, e i ritratti soprastanti dei Duchi. Per la tomba di Giuliano de’ Medici, seduto in fiera postura, scelse il Giorno e la Notte; per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, il Crepuscolo e l’Aurora.
La bellezza di Armonia e stupore dei marmi , dei movimenti e della linea sinuosa Michelangiolesca si nota nella cappella della Sagrestia Nuova, ideata dal noto scultore Michelangelo appunto, per Lorenzo de’ Medici e il Fratello Giuliano, i duchi con le loro relative Allegorie del Tempo, sono di una forza e una realtà uniche; donano ancora oggi emozioni indescrivibili a parole…
La Sagrestia Vecchia, nella basilica di San Lorenzo di Firenze, è uno dei capolavori di Filippo Brunelleschi e dell’architettura del primo Rinascimento in generale. Vi ha lavorato con importanti contributi scultorei anche Donatello. Venne completata nell’architettura dal 1420 al 1428, mentre la decorazione scultorea è databile tra il 1428 e il 1443. L’opera, che è l’unica che il grande architetto abbia curato fino al termine dei lavori, è stata ritenuta il paradigma di purezza geometrica ed eleganza lineare del suo percorso di architetto, che contiene in nuce elementi sviluppati in seguito, come la pianta nella Cappella dei Pazzi o le tribune morte del Duomo di Firenze…
Insomma una splendida passeggiata e giornata culturale da consigliare a tutti , comprese famiglie con bambini… E lo scatto con Noir, Cateria e Laura ( il TRIO ARTE ) a coronare un delizioso ricordo. Non perdetevele!