Intervista al cantautore italiano mix di regioni e influenze, il mistico PIERRE FERRANTE
Abbiamo l‘onore e il piacere di parlarvi di un cantautore eclettico, particolare, un po’mistico forse, dalle origini del sud Italia, pugliesi ma non solo, madred’origine napoletana dalle influenze francesi … Ma lasciando perdere questi dettagli. Pierre compone musica da anni ,dal 2006, precisamente come ci dirà lui è cantautore dal 2011 e adesso ha una propria etichetta Pierre Ferrante Records appunto.
Potrete trovare i suoi lavori pubblicati sul suo sito Ufficiale , sul canale YOU TUBE e su siti di musica in cui ascoltare e scaricare i suoi pezzi, come Spotify appunto. Ma scopriamo meglio di chi stiamo parlando… convinte che la sua musica, il suo animo particolare ed il suo soul non vi abbandoneranno più.
Amici sul web da un bel po’ di anni con me Noir, Pierre ha deciso di aprirsi totalmente per rilasciare un’esclusiva intro su Savage Blender ( uscita il 27 febbraio corrente qui , ndr ) e per noi Rouge et Noir e gli amici di @inverdeconstile , questa lunga e piacevole intervista integrale.
Ecco , dopo questa intro, vi lascio al Mondo di Ferrante… tempo di lettura 5′ min
N: Pierre Ferrante nome d’arte, Pietro Zazzarini per chi lo conosceva prima del suo esordio artistico, parlaci dei tuoi esordi ,di come ti sei avvicinato al mondo dell’arte, come sappiamo in generale, ma poi della musica,della Tua musica, soprattutto…
P : Beh diciamo che sono attratto dalla musica da sempre, a dir la verità; anche se ho iniziato ad amarla tanto da non poterne fare più a meno solo nel 2006. Era Natale quando ho conosciuto Giuseppe (non è una favola!), mio caro amico e chitarrista del duo The Egon & Joan (scioltosi anni fa), che ho fondato proprio insieme a lui. Mi avrebbe dovuto insegnare a suonare come chiunque si aspetta che un maestro di chitarra faccia, e invece poco dopo esserci conosciuti mi disse: “Prendi la tua chitarra e fanne ciò che vuoi”.
In quella sua piccola stanza, dodici anni fa, ho imparato ad essere libero!
Sul periodo del mio esordio, invece, non c’è quasi nulla che già non si sappia. Livio Minafra e l’Action Band (con loro ho avuto la fortuna di suonare in luoghi davvero suggestivi..il teatro Kursaal-Santa Lucia di Bari, per esempio!) , Christian Mono, un regista tedesco (davvero in gamba, tra l’altro) per il quale ho scritto La Morte di un Bacio, e infine, Annabelle, il mio primo LP tutto dedicato alla vita (come lo è, del resto, molto di ciò che lo ha seguito) .
N: Domanda scontata ma non per i nostri lettori, da cosa deriva o cosa ha dato vita al tuo nome d’arte?!
P: Non è affatto una domanda scontata, Noir! Bene, Pierre è come mi chiamano un po’ tutti, mentre Ferrante, il cognome di mia madre, l’ho scelto fondamentalmente perché per me simboleggia quella mistica passionalità propria di ogni buon napoletano ( mia madre è di Napoli, appunto) e della musica che cerco. E poi Ferrante ha un bel sound, no?
N: Sì , i nostri soprannomi si somigliano avendo suoni francesi e su Ferrante che dire, suona davvero benissimo! Complimenti “alla mamma”, come si suoldire (ndr)…Ma procediamo, sappiamo che nel 2010 hai intrapreso la tua carriera scrivendo il brano Mille Storie e interpretandone un secondo (Voglio Vivere di Livio Minafra, pianista/compositore Jazz vincitore, tra gli altri, del premio Top Jazz nel 2005, 2008 e 2011), nell’ambito del progetto Action Band. Da quanto tempo quindi, senti di definirti cantautore e quali gli strumenti che utilizzi…
P: Ho scritto il mio primo “pezzo” (anche se in realtà era solo un piccolo motivo senza titolo né tantomeno testo) nel 2007, se non ricordo male; insieme a Livio e alla sua band, nel 2010, l’ho arrangiato, dotato di un testo (non mio) e nulla, è nato così Mille Storie! Questo titolo, tra l’altro, ha dato il nome anche all’album in cui fu inserito (insieme a quel Voglio Vivere di cui parlavi). Ho “ripreso” a scrivere musica nel 2011, e da allora non mi sono più fermato: il mio “anno zero” è quello, direi!
Quali sono gli strumenti che utilizzo? Personalmente, voce (in post-produzione, talvolta, ci siamo divertiti a pasticciare con qualche effetto, ma nulla di ché) e chitarra (la mia inseparabile Eko E. 85 del ’72 che uso per lo più come strumento di accompagnamento: non sono un chitarrista, io!); poi, collaborazioni (e relativi strumenti) a parte, c’è il progetto The Robot Band & Orchestra, nato alcuni anni fa in seno alla mia attuale etichetta, Ferrante Records, e in collaborazione con il Ferrante Network (per ulteriori informazioni, date pure un’occhiata qui: https://ferrantenetwork.webnode.it), il quale mi ha permesso (e aggiungerei finalmente, perché era qualcosa che desideravo fin dai tempi di You, Babe) di essere accompagnato da strumenti (e curiosi marchingegni) davvero di ogni tipo!
N: Complimenti! Tutto quello di cui parli con devozione e passione si sente tantissimo in tutti i tuoi pezzi e nei singoli che spesso condividi, sia cover che testi particolari e che si possono apprezzare sulla tua pagina web o su You Tube. Oltre a tantissimi Video per spot e produzione, davvero accattivanti e particolarissimi. Ti si definisce molto introspettivo, emozionante, cantautore di nicchia dalle sonorità particolari, grazie anche alla bio e profilo che possono trovare tutti gli utenti su https://www.rockit.it/Pierre-ferrante; quali le tue ispirazioni e tuoi filoni musicali?
P: Grazie, Noir!
Sai, come ho già detto una volta in radio, la mia ispirazione preferita sono io, e la musica che voglio è un incrocio (mai scorbutico) di sensazioni (colorata vivacità brasiliana, sottile malinconia francese, misticismo un po’ inglese un po’ indiano, ad esempio) che, con delicatezza funambolica, riesca ad essere estremamente groovy in ogni suo dettaglio, senza mai, nemmeno per un istante, degenerare in quell’arrogante sperimentazione, irritante, ma del resto smaccatamente banale, che troppo spesso, ahimè, viene spacciata per musica “di qualità”.
N: Mi trovi d’accordissimo parlando di Groove e di sensazioni positive che riesci a trovare nei tuoi mix, mai irritanti né banali appunto… ma che colgono l’attimo di chi ti ascolta, e lasciano un segno. Un gran bel segno!Giovanissimo talento che ha già prodotto colonne sonore per il cinema. Maggio 2013: Firma un contratto con la casa discografica londinese Red Rockit Records al fine di lanciare sul mercato musicale internazionale il brano Gipsy Soul nelle versioni remixed ed unplugged. Sul web notizie altalenanti su di te sempre su siti dedicati al mondo della discografia e riviste di settore. Su SentireAscoltare (https://sentireascoltare.com/artisti/pierre-ferrante/), ad esempio si legge: “Cantautore pugliese dalla cifra androgina, guarda al folk lunare di Nick Drake e Tim Buckley attraverso una lente da chansonnier. Esordisce nel 2013 con l’autoprodotto Annabelle, seguito nel 2014 da You, Babe, distribuito da Pippola Music”
Cosa ti senti di aggiungere a questa tua breve descrizione, ti calza sempre?!
P: Sono stato molte persone nel corso del tempo: il cantautore di cui Stefano Solventi parla su SentireAscoltare, l’autore di un pezzo che da un “timido chitarra/voce” è addirittura diventato house (grazie al fantastico lavoro di OVUUM, il dj londinese che ha prodotto, appunto, il remix di Gipsy Soul), il cantante di una band artificiale (The Robot Band & Orchestra) a sua volta dai mille aspetti, un compositore di cui si conosce solo il nome gentilmente inserito tra i titoli di coda dei film alla cui realizzazione ha avuto la fortuna di partecipare, un attore a metà strada tra il cowboy e il dandy, etc.
Per chi mi conosce e per me stesso, invece, sono solo io: un trasognato amante della bellezza viva!
Qui il video della cover di due anni fa , ” Quanno Chiove” , versione magica e davvero emozionante, con rispetto per il grande Pino Daniele ma dal carattere tutto personale…
N: E con quest’ultima frase, per chi ti conosce da un po’ di tempo come me, e per chi ha la fortuna di conoscerti da sempre, non c’è da aggiungere altro. Credo sia proprio la Tua descrizione esatta…Giugno 2012: Partecipa all’incisione dell’album Fuochi (Progetto Action Band) componendo due brani per l’occasione (I Briganti e Le Streghe e Fandango) e scrivendo testo e linea vocale de La Margherita Rossa (di Mike Rubini, sassofonista); successivamente, partecipa alla realizzazione della colonna sonora del film Paradox (regia di Christian Mono), con il brano La Morte di Un Bacio. Gennaio 2013: Viene pubblicato il suo primo album di soli inediti Annabelle .
Parlaci dei tuoi lavori più importanti…
P: I lavori a cui sono più affezionato, Annabelle a parte, sono alcuni dei singoli pubblicati dopo You, Babe, il mio secondo LP, in poche parole un disco unplugged con la mania di non esserlo! Ma dicevamo dei singoli (quelli che ho ritenuto più significativi, tra l’altro, son stati raccolti in cinque Best Of che trovate qui: https://soundcloud.com/pietrozazzarini/albums)..partendo dai più recenti lavori pubblicati su SoundCloud come non parlare di: The Morning’s Love, The Shrieking of Nothing (il cui testo è il “medley/remix” di tre testi già editi, due di David Bowie e uno dei Kriss Kross), Vorrei, Way Out (un’allucinazione distopica in cui l’uomo “perfetto” decide di far esplodere il pianeta Terra. Videoclip, qui: https://www.youtube.com/watch?v=VGeYjsfsgT4), People, Parole, Mon Amour..STOP! Non voglio annoiarvi con uno sterile elenco di titoli!
Piuttosto…da alcuni anni a questa parte collaboro con Il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in veste di compositore e attore.
Nel 2016 ho recitato (interpretando me stesso) in un corto del mio caro amico (e brillante regista esordiente) Paolo Strippoli insieme a Cristina Donadio (Annalisa Magliocca detta Scianel in Gomorra – La serie) e Lorenzo Renzi (Sergio Buffoni in Romanzo criminale – La serie). E per quanto riguarda il capitolo “cinema”, recentemente in Ferrante Network abbiamo deciso di restaurare (con nostra grande soddisfazione, devo dire) una pietra miliare dell’heritage di Campari, ovvero lo spot della bibita Mixx scritto e diretto da Alessandra Pescetta in occasione del lancio del primo Ready to Drink dell’azienda, nel 2002. Ad accompagnare le immagini, un’inedita soundtrack composta da me in partnership con The Robot Band & Orchestra (https://www.youtube.com/watch?v=w1_t1qhgFU8).
N: E presto tra i tuoi ultimi lavori cosa potremo apprezzare?!
P: A questa domanda non saprei assolutamente dare una risposta, credimi! Sai, molto (forse troppo!) spesso la mia vita prende direzioni nuove ma soprattutto imprevedibili: tutto sommato mi piace così! E poi, a volte, ho l’impressione che, anche volendo vivere diversamente, nel mio cammino le cose non sarebbero capaci di funzionare diversamente.
N: Si mormora che tu sia un tipo molto schivo, anche la tua pagina Facebook oltre al sito è molto bella ma esclusivamente dedicata alla tua ricerca sperimentale e figura molto misteriosa, quasi sempre in occhiali da sole. Ma per gli amici del magazine vuoi darci qualche gossip ed esclusiva un po’ più intima sulla tua vita privata o da talento ma comune ragazzo italiano, ancora meglio dalle origini pugliesi?!
P: Non mi sento schivo e nemmeno eccessivamente riservato, a dir la verità. Se su Facebook (attualmente, l’unico social in cui sono attivo) non pubblico molto della mia vita “privata”, è solo e semplicemente perché non c’è molto da dire che possa in qualche modo interessare la gente. Sono follemente innamorato delle auto sportive (spider e coupé, soprattutto), ecco! Ma questo tu già lo sai, Noir…
Per quanto riguarda le mie origini..su internet, effettivamente, si legge che le mie radici sono in Puglia; in realtà, però, la mia famiglia è l’intreccio di storie che superano di gran lunga i confini di quella splendida regione attraversando, anzi, quasi tutta la nostra penisola! Si tratta di storie, pensa, che riguardano anche illustri personaggi come il Dr. Arnaldo Giuseppe Fornaroli, nonno di mia nonna (classe 1885), marchigiano e costruttore della prima centrale telefonica automatica italiana! Senz’altro un esempio per gli uomini di scienza e per me.
N: Come vedi, tutto quello che ci racconti, dalla carriera addirittura agli avi di Famiglia trasuda fascino e mistero e senz’altro esempio come per il tuo illustre e geniale trisavolo… Ti ringrazio per la tua attenzione e bella disponibilità. A presto Pierre, seguiremo con attenzione i tuoi post e continui progressi augurandoti una carriera davvero lunga e soddisfacente. Nel frattempo dove possono collegarsi i tuoi fan e ascoltatori per seguire al meglio il tuo percorso artistico di rilievo?!
P: Tutti gli aggiornamenti sul mio lavoro sono su Facebook! Questo è il link del mio profilo: https://www.facebook.com/pietrozazzarini.profile
Vorrei, invece, salutare tutto lo Staff di questo delicato Blog In Verde con Stile e te, Noir (ne approfitto per ringraziare te e Rouge per lo spazio, tanto, che mi avete dedicato) con una frase di Hermann Hesse, tra i miei autori preferiti, che non solo NON ti piacerà (considerando quello che è il tuo mestiere) ma renderà anche inutile e, anzi, controproducente il nostro confronto (dai, certo che scherzo!):
“Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso”.
Certe , che questo confronto come ironizzavi, non sia stato affatto inutile nè tantomeno controproducente per nessuno…ed anzi, sicure dei tanti neofiti appassionati alla tua anima e al tuo sound ti lasciamo, ringraziandoti ancora e aspettandoti per future nuove perle sui tuoi lavori! I nostri lettori saranno affascinati e appassionati alle tue Mille Storie e mille passioni proprio come Rouge et Noir…