L’intervista: Massimo Acciai, l’autore fiorentino dalla penna “fantascientifica”!
Se il suo nome è conosciuto lo sono ancora di più le sue opere letterarie. Una passione che Massimo Acciai coltiva da bambino e che sboccia in un vero e proprio lavoro fin dagli anni dell’Università a Lettere e dopo con numerose pubblicazioni del genere narrativo fantascientifico e fantastico in generale scrivendo brevi racconti su riviste in italiano e in Esperanto e classificandosi in vari concorsi letterari. Tra la sua produzione scritta si contano diverse poesie (alcune opere sono state segnalate in concorsi e pubblicate in antologie) e romanzi fantasy inediti, anche se trova la sua dimensione ideale nei racconti. Insomma in gergo potremmo dire sempre a passo coi tempi!
E se all’inizio era “L’equilibrista” (novembre 2000), “La lettoreria” (settembre/novembre 2001) o “Sabbie bianche”, (giugno/agosto 2003) , il fondatore della rivista “I segreti di Pulcinella”, esperto di lingue artificiali, non ha perso la strada anzi ha continuato con nuove inedite opere come “Radici”, “Un fiorentino a Sappada”, “Esagramma 41”, “La nevicata”, “La Compagnia dei viaggiatori del tempo” che lo hanno reso famoso al pubblico del settore. Massimo, infatti, risulta molto seguito dai followers del genere e non solo.
Anche noi di In Verde con Stile vogliamo dedicare oggi la nostra intervista all’autore, alla persona e al suo fantastico mondo.
Rouge: Massimo, eccoci qui per i nostri lettori! Siamo curiosi di conoscere qualche curiosità sul tuo conto …
MA: Ciao carissime, vi ringrazio innanzitutto per questa intervista, è sempre un piacere per me parlare delle mie passioni cercherò di accontentarvi.
Rouge: come nasce questa tua passione, che poi è diventata anche il tuo lavoro? da dove inizia e cosa rappresenta per te?
MA: Ah, magari fosse il mio lavoro, nel senso di fonte di reddito! Dietro la scrittura c’è sì un grande lavoro, ma se questo non è sostenuto da un altrettanto grande passione si finirebbe probabilmente per lasciar perdere tutto vista la difficoltà di vivere di scrittura. La mia passione inizia prestissimo, fin dalle scuole elementari si può dire, quando immaginavo storie fantastiche e scrivevo filastrocche insieme a due miei compagni di classe: essa nasce dal piacere di inventare e di raccontare mondi inesistenti, di dar vita a personaggi magari in parte modellati su persone esistenti, di spaziare con la fantasia, di trasmettere qualcosa della mia visione del mondo ai miei lettori o solo di intrattenerli con racconti gradevoli.
Rouge: Massimo chi è davvero una scrittore e come si diventa tale?
MA: Ho giusto scritto un articolo, anni fa, per dare una mia risposta a questa domanda. Riassumendo quanto scrivevo allora, e che sostengo ancora oggi, è che lo scrittore è chi scrive storie con finalità artistiche, indipendentemente dalla fortuna editoriale dei libri in cui vengono pubblicate (o non pubblicate, perché è scrittore anche chi lascia le proprie opere nel cassetto…). Si diventa scrittori nel momento in cui la nostra voglia di raccontare storie trova uno sfogo sulla carta (o sullo schermo visto che ormai quasi nessuno scrive più a mano o a macchina). Non serve nessun riconoscimento esterno: la scrittura è qualcosa che nasce dentro e che viene donata ai lettori o tenuta per sé, magari per i posteri. Uno scrittore è un sognatore che non si accontenta di sognare ad occhi aperti ma trascrive le sue fantasie.
Rouge: sei un esempio, come dicevamo prima, di un ragazzo che si realizza nella propria passione imponendosi al pubblico e al suo esercito di followers per usare un termine social…. Come ci sei riuscito e da dove è partita l’idea?
MA: Il mio pubblico è ristretto ma affezionato; non tale da permettermi di vivere di scrittura ma comunque fonte di grande soddisfazione per me. Devo ringraziare i miei editori che hanno creduto in me e mi hanno pubblicato senza chiedermi denaro ma investendo sul talento che mi hanno riconosciuto: solo così ho potuto raggiungere un certo pubblico al di là di amici e parenti. Naturalmente sono state importanti anche le presentazioni nei locali, i social e il passaparola.
Rouge: vuoi raccontarci cosa ami fare quando non scrivi? Come vivi le tue giornate “fantasy”?
MA: Dipende. In questo periodo ad esempio sto frequentando un corso per diventare redattore editoriale e, speriamo, lavorare per un editore. Ovviamente leggo molto quando ho del tempo libero, incontro gli amici, ogni tanto faccio qualche viaggio…
Rouge: raccontare, raccontare, raccontare… Ma con che colori racconteresti la vita di Massimo?
MA: Col verde, sicuramente, colore dell’Esperanto e della speranza, ma anche con l’indaco, colore a cui ho dedicato la mia omonima lingua creata per scrivere alcune poesie d’amore.
Rouge: e per finire un messaggio per i nostri lettori e per i tuoi tanti followers che vogliono seguire la tua stessa passione …
MA: Mai cedere alla vanità o farsi influenzare dagli altri, seguire la propria passione con sincerità e caparbietà. Se volete fare gli scrittori non potete comunque farne a meno, ma sappiate che state facendo una cosa importantissima: state rendendo reali i vostri sogni.
Basta poco, in effetti, se volete seguire la strada del nostro amico non dovrete far altro che trasformare la vostra passione in qualcosa di unico, irripetibile, speciale.
Per saperne di più alcuni link dove potete seguire tante curiosità sullo scrittore Massimo Acciai:
https://www.facebook.com/massimo.acciai
http://www.segretidipulcinella.it/sdp48/let_13.htm (elenco delle opere edite fino al 2017)
Foto copyright ph. Patrizia Beatini
E’ tutto da Rouge & il nostro caro amico Massimo, per voi In Verde con Stile