Esce la pagella GREENPEACE sui brand di alta moda : chi inquina e chi ama l’ambiente ?
Ecco una pagella davvero interessante che aspettavamo da tempo e amiamo davvero, grazie a Greenpeace infatti scopriamo quali sono i marchi che apprezzano e rispettano l’ambiente e chi invece inquina senza tregua né alcun rispetto! Da chi produce milioni di fatturato l’anno noi, come tanti clienti e amanti della moda (creazione umana artistica) e abitanti del pianeta (casa di tutti) ci associamo e appoggiamo pienamente la scelta di Greenpeace di stilare questo elenco, ritenendo fondamentale l’impegno sociale e ambientale di queste industrie del lusso. Lusso significa esclusività e quindi non solo nella produzione ma anche e soprattutto nella selezione dei materiali, dei loro componenti e creatori e dell’impatto che si ha sulla società.
ALTA MODA E LUSSO, quindi alti costi, significano per noi attenzione maniacale a tutti gli aspetti del Brand. Tra i marchi bocciati troviamo a nostro malincuore Armani, Diesel, D&G, Gap ed Hermès mentre tra i promossi oltre Benetton ci stupiscono i brand di più basso livello come Zara e H&M. L’alta moda è stata presa di mira poiché dopo l’industria del Petrolio è la seconda a inquinare per risorse idriche, alternandosi al comparto di acciaierie metalliche. In questo terribile podio negativo le aziende continuano a ignorare la scia terrificante di inquinamento, prodotto dal poco impegno con i consumatori mondiali che riguarda sostanze tossiche e pericolose usate per i capi e per le falde acquifere; tra i sopracitati si aggiungono purtroppo LVHM Christian Dior Group e Versace.
Nonostante l’immenso capitale che generano è avvilente il loro comportamento poco responsabile poiché producono quotidianamente danni all’ambiente se non aderiscono ad un’inversione di marcia e un comportamento più eco-sostenibile e eco-compatibile… come dal rapporto presentato da Greenpeace dal 2013. La campagna denominata DETOX partì addirittura nel lontano 2011 facendo indagini disparate nel campo delle industrie tessili in aree asiatiche quali Cina, Vietnam, Indonesia ma anche Messico. Sio’ che emerse era davvero allucinante: scarichi senza controllo, risalendo ad una filiera oltre le informazioni standard e studiando le aziende nei vari distretti tessili. Erano aziende che producevano quotidianamente per alta moda e sportswear, come in Cina. Analizzando i prodotti finiti e testandoli erano presenti sostanze davvero nocive per l’uomo , sia per i lavoratori che per i consumatori! Chiara CAMPIONE, senior corporale strategy dal 2011 segue il progetto, racconta come hanno seguito e steso rapporti da quegli anni su marchi come NIKE, ADIDAS, ZARA E H&M in cui alcune sostanze chimiche superavano i limiti EU. Coinvolgendo i consumatori siamo arrivati a far firmare un accordo con i brand, Detox committment , un vero e proprio ACTION PLAN fino al 2020. I casi ovviamente sono diversificati, per alcune sostanze pericolose sono da eliminare immediatamente, altre da sostituire ecc…ma con obiettivo comune : ELIMINARE LE SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE DAI PRODOTTI E PROCESSI PRODUTTIVI.
Tra queste citiamo le seguenti :
- ACHIFENOLI ( NEI PROCESSI DI LAVAGGIO E TINTURA, TOSSICI PER LA VITA ACQUATICA E PER L’UOMO ATTRAVERSO LA CONTAMINAZIONE ALIMENTARE )
- FTALATI (PER LA GOMMA, ECOPELLE, PVC E COLORANTI DANNOSI PER LA CRESCITA DEI TESTICOLI )
- COLORANTI AZOICI (TRA I PRINCIPALI NEL TESSILE, RILASCIANO SOSTANZE COME AMMINE AROMATICHE CHE PROVOCANO DIVERSI TUMORI )
- COMPOSTI STANNICI ( PRINCIPI ATTIVI CHE INIBISCONO ORGANISMI NOCIVI QUALI MUFFE E PREVENGONO ODORI E SUDORE, ALCUNI SI ACCUMULANO NEL CORPO COLPENDO SISTEMA IMMUNITARIO E RIPRODUTTIVO )
- COMPOSTI PERFLUOROCLORURATI (PER REALIZZARE PELLAME IDROREPELLENTE E ANTIMACCHIA, PFC RESISTENTI SI ACCUMULANO NELL’AMBIENTE E TESSUTI AUMENTANDO LA CONTAMINAZIONE DELLA CATENA ALIMENTARE. ALCUNI PFC AGISCONO SU FEGATO E ALTERANO CRESCITA E RIPRODUZIONE ORMONALE )
- CLOROBENZENI ( SOLVENTI E BIOCIDI PER COLORANTI, COMUNEMENTE HANNO INFLUENZA SU TIROIDE, FEGATO E SISTEMA NERVOSO CENTRALE )
- SOLVENTI CLORURATI ( PER SCIOGLIERE SOSTANZE DURANTE LA PRODUZIONE DI PULIZIA, CREANO DANNI ALL’OZONO, SISTEMA NERVOSO, RENI E FEGATO )
- CLOROFENOLI ( USATI COME BIOCIDI, ALTAMENTE TOSSICI PER UOMINI E ALTRI ORGANISMI COLPISCONO ORGANI INTERNI )
- PARAFFINE CLORURATE ( RITARDANTI DI FIAMMA E FINITURA DEL PELLAME, ALTAMENTE TOSSICI, NON SI DEGRADANO E SI ACCUMULANO NEGLI ORGANISMI VIVENTI )
- METALLI PESANTI – CADMIO, PIOMBO, MERCURIO CROMO (UTILIZZATI IN COLORANTI E PIGMENTI POSSONO ACCUMULARSI NEL CORPO A LUNGO, ESSENDO ALTAMENTE TOSSICI CREANO DANNI IRREVERSIBILI A FEGATO E SISTEMA NERVOSO , POSSONO PORTARE AL CANCRO ).
Questi sono i nomi delle sostanze negative stilate nel rapporto Greenpeace e che vanno assolutamente bandite e sostituite, in modo da non disperdersi nell’ambiente contagiando tessuti che indossiamo oltre il processo di produzione venendo a contatto con uomini e animali, acque e catena alimentare!!! Alcuni di questi prodotti già banditi in Europa per la produzione ovviamente non sono banditi in altri paesi, e la questione diventa spinosa e intricata! Ogni azienda che aderisce al DETOX COMMITMENT avrà una lista di 600-700 SOSTANZE NON PERMESSE E DI CUI EVITARE L’USO, aggiornando la LISTA OGNI ANNO in base al MRSL della produzione di nuovi prodotti e formule chimiche. Aggiornamento necessario ogni 12- 18 mesi . Verranno realizzate apposite sfilate come LA SFILATA DETOX – detta DETOX CATWALK in cui controllare il serio impegno e premiare le aziende più meritevoli diffondendo il loro messaggio di LUSSO = SALUTE.
A luglio 2016 è stata fatta una delle ultime valutazioni e la prossima sarà a dicembre 2017- gennaio 2018, aumentando l’impegno così come aumentano i brand, le sostanze e i tessuti da controllare! Bisognerà concentrarsi sugli scarichi, sui fornitori, e l’eliminazione dei prodotti nocivi seguendo smaltimento di rifiuti pericolosi! Greenpeace ha ricevuto l’adesione di ben 76 aziende circa 100 marchi di alta moda tessile , in Italia sono una 30ina quelle di Prato e a Como lo stesso stanno facendo le aziende settore serico . Si cerca di costituire perciò una filiera corta di CONSORZIO DETOX per supportare le aziende da CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD. DOTOX COLLETTIVO DI PRATO è partito anno scorso per riqualificare aziende e prodotti della zona e creando il CID che offre supporto tecnico per un sistema di aziende che seguiranno direttive e “stile di vita” sano e salutare! Greenpeace sarà nel comitato scientifico mentre i dati saranno pubblici e online per una corretta trasparenza sulle pagine web aziendali e sulla PIATTAFORMA IPE ONG CINESE per garanzia delle informazioni.
Le pagelle stilate all’ultima valutazione sono state positive per INDITEX, BENETTON, H&M aziende che rispettano il patto DETOX seguendo scadenze credibili e guidando il settore di produzione verso un futuro privo di sostanze tossiche e per il rispetto ambientale ecosostenibile. Tra le aziende in pieno cambiamento SI a: C&A, G STAR, MANGO, VALENTINO, ADIDAS, BURBERRY, LEVI’S, PRIMARK, PUMA, M&S, seguiranno gli obiettivi entro il 2020 , ci auguriamo. Infine le aziende che hanno sottoscritto il patto ma ancora non compiono passi significativi e reali sono ARMANI, DIESEL, D&G, DIOR, GAP, HERMèS, METERSBONWE, PVH, VANCI E VERSACE; ultima fila dei veri e propri brand off limits, ovvero i partiti delle sostanze tossiche che non hanno considerato di prendere alcun impegno ( estate 2016 ) e che sono considerati insieme ai Brands mondiali che non considerano l’ambiente come un alleato ma ancora come un nemico lontano da ignorare e con il loro comportamento sconsiderato hanno un impatto ad altissimo rischio! Il non impegno da queste grandi aziende ha risvolti collaterali poiché non vi è trasparenza nella filiera, quindi nemmeno nei prodotti e nelle sostanze usate e senza impegno non si crea buon esempio. Non un esempio come nell’iniziativa di 2 anni fa, lanciata dalla CAMERA DELLA MODA, in cui hanno aderito TUTTI I BRAND DELLA CAMERA DELLA MODA ITALIANA per ridurre le sostanze tossiche, era solamente un impegno “all ‘ acqua di rose” ovvero GREEN WASHING, nel senso che i limiti erano talmente alti per gli standard di oggi da essere considerati vintage. Il vero impegno secondo CAMPIONE può’ esserci prendendo una strada seria verso ambiente, clientela, lavoratori e tutta la filiera di produzione, creando merce di OTTIMA QUALITà E SOPRATTUTTO RICICLABILE AL 100%.
Tutta produzione che alla fine diventa valore e ricchezza totalmente riutilizzabile dal cliente all’azienda, il prodotto non LOW COST ma realizzato con QUALITà in ogni settore si NOTA ED ACQUISISCE IMPORTANZA NEL TEMPO!