Il Sambuco, profumatissimo fiore dai mille usi
Spesso vediamo meravigliosi arbusti cosparsi di mille fiorellini bianchi a forma di fungo, sono nuvole profumate del Sambuco! Il sambuco, o anche Sambucus Nigra per denominazione scientifica è una pianta comune della nostra penisola e considerata della famiglia di siepi e arbusti. Ha piccole dimensioni questo alberello e così lo possiamo trovare per tutto lo stivale: dai boschi in montagna, nei parchi cittadini e anche nei pressi di strade cittadine. Oltre alla sua funzione ornamentale – il sambuco ha piccoli fiori bianchi e bacche violacee – da sempre è sfruttato nella medicina popolare!
Del Sambuco si utilizzano sia la pianta che le bacche, per scopi diversi per l’organismo. Attenzione, però, perché la varietà commestibile non deve essere confusa con il Sambucus ebulus, quest’ultimo alto fino a 1,5 metri e velenoso per l’uomo. Per questo motivo, è sconsigliato ricorrere al fai da te nella raccolta, soprattutto qualora non si avesse dimestichezza con la botanica: ci si affidi all’erborista di propria fiducia. Da esso si sfruttano principalmente i fiori e le foglie. Dal punto di vista nutrizionale, il vegetale è ricco di vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6 e C, a cui si aggiungono flavonoidi, triterpeni, glicosidi, zuccheri e tannini. Un infuso, è noto per la sua capacità di aumentare la sudorazione corporea, così da favorire l’eliminazione delle tossine e la contenzione della temperatura durante gli stati febbrili. Le foglie e i fiori sono uniti per la creazione di tisane contro i problemi delle vie respiratorie – come asma, tosse e raffreddori, possono essere adoperati anche per migliorare la circolazione sanguigna; sia con l’assunzione orale che con impacchi localizzati per limitare la rottura dei capillari o per un rapido sollievo alle scottature .
Utile anche per lenire il dolore a gambe e articolazioni nelle donne, così come il gonfiore dovuto ad attività fisiche come la palestra o a giornate intere sui tacchi a spillo! Per gli uomini la tisana è largamente utilizzata per contenere i fastidi del mal di schiena.
- I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica.
- Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in Tirolo, in Carnia e nei paesi nordici e dell’Europa orientale. Dai fiori si ricava un estratto che viene utilizzato per la produzione della sambuca, liquore a cui ha dato il nome ma che, nelle ricette attuali, è prevalentemente basata sull’anice.
- A Palazzo Adriano di Palermo i fiori freschi vengono usati per la realizzazione di un pane tipico, chiamato in dialetto “Pani cu Savucu”, pane con il Sambuco.
- Con i frutti di S. nigra e di S. racemosa si può fare una confettura di cui non si deve abusare per le sue proprietà lassative.
- Contro i topi nell’orto, nell’agricoltura biodinamica, se ne utilizza il macerato. In 20 litri di acqua si macerano 10 chili di foglie di Sambuco. Dopo una decina di giorni la poltiglia che rimane si diluisce ancora in 10 litri di acqua. Irrorare più volte intorno alle piante attaccate dai topi.
In montagna esiste un altro sambuco con le medesime proprietà e frutti di color rosso (sambucus racemosa).In autunno si raccolgono le bacche nere e carnose riunite in grappoli, particolarmente ricche di vitamine C e del gruppo B.In primavera va effettuata la raccolta dei getti apicali giovani e delle ombrelle floreali, avendo l’accortezza di non spiccare tutto da una sola pianta, ma da più esemplari. Noto per le sue proprietà medicamentose, e per la possibilità di usare i frutti in conserve, succhi, biscotti, gelatine. Nella notte del 24 giugno, per San Giovanni, era consuetudine, in alcune regioni, preparare le frittelle di Sambuco con le infiorescenze ad ombrella. Oggi il succo di sambuco è molto usato nelle diete ipocaloriche, particolarmente per la sua azione depurativa. E’ molto ideale da usare in cucina creando oltre a tisane o marmellate anche crespelle, fiori fritti, apne, risotto e molto altro.
Ecco derivazione scientifica ed usi da wikipedia …
La pianta presenta rami con midollo molto grosso, bianco, leggerissimo e compatto, che viene raccolto ed usato per includere e poi sezionare parti vegetali da osservare al microscopio. Inoltre questo tipo di legno viene utilizzato per costruire le palline formanti un pendolo di Canton; oppure viene impiegato per costruire giochi popolari di origine contadina come lo “scioparolo” (in Veneto “schioppo/fucile”) o lo “schioccapalle” (in Toscana), in cui tagliandone un ramo di diametro 4-5 cm e di lunghezza 20-25 cm viene tolto il midollo ed inserito al posto di esso un ramo poco più lungo e di pari diametro del midollo appena tolto.
Facendo scorrere velocemente al suo interno il rametto fa partire una pallina di canapa arrotolata precedentemente inserita e posta estremità dello “scioparolo”. Era un gioco povero e antico di cui oramai si sono quasi perse le tracce. Viene scelto questo tipo di legno per la sua estrema leggerezza. La corteccia dei rami stessi presenta rade e grosse lenticelle.
Le foglie sono opposte, imparipennate, di solito con 5 foglioline ovato-lanceolate ed appuntite, seghettate ai margini.
I fiori sbocciano in primavera-estate, sono piccoli, odorosi, biancastri, a 5 lobi petaliformi, riuniti numerosissimi in infiorescenze ombrelliformi molto ampie. I frutti sono piccole bacche globose nero-violacee (S. nigra) o rosse (S. racemosa) che contengono un succo di colore viola-porporino scuro che viene impiegato per colorare vini e come esca per la pesca dei cavedani.