Panettone o Pandoro ?! Che la sfida abbia inizio dalle antiche corti…Sforza e Scaligeri!
Ma se pensiamo banalmente che questi due dolci siano un invenzione delle nostre pasticcerie, tradizioni regionali e casalinghe oppure addirittura trovate consumistiche ci sbagliamo di grosso! La loro origine è davvero molto antica, ricette ricordano un qualcosa di simile a loro addirittura nel medioevo duecentesco. La loro evoluzione in seguito dal 1600 alle ultime definizioni ottocentesche, si dice da trattati e note leggende e documenti sia avvenuta addirittura per opera di grandi cuochi antichi, mixando dolci di tradizioni e paesi diversi e soprattutto per due grandi famiglie nobili italiane che hanno fatto la storia del nostro paese : gli Sforza di Milano e gli Scaligeri veronesi!
Il panettone sembra che esistesse nel 1200, come un pane arricchito di lievito, miele, uva secca e zucca dall’origine lombarda. Nel 1600 si dice avesse la forma di una rozza focaccia, fatta di farina di grano e chicchi d’uva; infine l’origine ottocentesca si dice fosse stata specie di pane di farina di grano arricchito con uova, zucchero, uva passa ( quest’ultimo ingrediente aveva una funzione propiziatoria, presagio di ricchezza e denaro).
Leggende e vere o presunte origini del panettone o Pan di Toni
Moltissime sono le leggende legate all’alchimia del panettone: la prima ambientata a fine ‘400, narra di Ughetto figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, che si innamorò della bella e giovane Adalgisa. Per starle vicino s’improvvisò pasticcere come il suocero un tal Toni, creando un pane ricco, aggiungendo alla farina e al lievito, burro, uova, zucchero, cedro e aranci canditi.
A Milano alla corte dei tempi di Ludovico il Moro, la moglie duchessa Beatrice vista questa grande passione del ragazzo e aiutata dei padri Domenicani e da Leonardo da Vinci aiutò a convincere Giacometto degli Atellani a far sposare il figlio con la popolana. Ecco il panettone: il frutto del loro amore divenuto per secoli un successo senza precedenti...sin da allora la gente venne da ogni contrada per comprare e gustare il “Pan del Ton”.
La seconda leggenda dice che per la vigilia di Natale sempre alla corte del duca Ludovico era stata richiesta l’ideazione di un dolce particolare, ma durante la cottura il pane a cupola contenente acini d’uva si bruciò… Il cuoco era nella disperazione più totale, rischiando la vita e imprecando ma la soluzione miracolosa arrivò: lo sguattero Toni azzardò a consigliare di servire lo stesso il dolce, inventando che fosse una specialità con la crosta. La ricetta inconsueta accolta da fragorosi applausi e un lodi dopo l’assaggio fu il successo della serata che rese orgogliosa la casata: era nato il “pan del Toni”.
Tra gli ideatori del panettone moderno Paolo Biffi, curò un enorme dolce per Pio IX a cui lo spedì con una carrozza speciale nel 1847. Tantissimi nella storia sono i golosi del pant del ton, tra i personaggi più noti: dal Manzoni al principe austriaco Metternich.
Forma e confezione attuale sono databili alla prima metà del ‘900 con Angelo Motta che propose il cupolone e il “pirottino” di carta da forno, come per un moderno cupcake o muffin: giustamente per celebrare la crescita e l’importanza del preparato.
Il pandoro altresì è una golosità tipica veronese della nota corte degli Scaligeri. Prezioso, delicato, soffice, più amato anche dai bambini! Anche la sua storia è ricca di aneddoti e leggende. L’attuale versione è ottocentesca evoluzione del “nadalin”, il tipico dolce duecentesco della città di Verona.
Leggende o vere origini del Pan de Oro
Nome e leggende risalirebbero ai tempi della Repubblica Veneziana ( città e repubblica marinara, ricchissima nel Rinascimento fino all’esibizionismo raggiunto da conquiste e commerci con l’oriente) sulle cui tavole imbandite tra le serate natalizie tra i dolci ricoperti con sottili foglie d’oro zecchino si narra ci fosse anche un dolce a forma conica chiamato “pan de oro”. Un’altra storia assegna la maternità del pandoro tra famosa brioche francese e il dolce anch’esso briochato ” Pan di Vienna” che per molti secoli fu il dessert della corte dei Dogi.
Tra questi affascinantissimi miti e leggende culinari che resteremmo a spulciare per ore esiste però una vera data il 14 ottobre 1884, che sanziona la nascita di sua maestà il Pandoro! Quel giorno in cui Domenico Melegatti depositò all’ufficio brevetti un dolce morbido e dal caratteristico stampo di cottura con forma di stella troncoconica a otto punte, addirittura opera dell’artista Dall’Oca Bianca, pittore impressionista. Cucina & Arte da sempre si intersecano e danno origine a questa magnifica storia che è la cucina e le ricette… storia di cui vi parleremo molto presto!
A voi l’ardua scelta…in queste sere porterò questi due mitici dolci della nostra meravigliosa tradizione e scoprirò anche i gusti e le preferenze di Rouge! Con tutto quello di cui fantastichiamo, studiamo, sognamo e ricerchiamo sarà una bella nottata sorridere e discutere con un buon calice di prosecco di questa affascinante lotta culinaria che dura da secoli. Ah, io amo perdutamente il Pandoro, specialmente con le gocce di cioccolato fondente oppure riscaldandone le fette e cospargendole di cioccolata (Nutella) calda! Ovviamente le calorie schizzano alle stelle, ma ci ricorda un noto spot, almeno a Natale puoi…
Parola di Noir