Che Dio ce la mandi buona …
Quando siamo soliti intraprendere una qualsiasi azione che ci genera ansia o che abbiamo a cuore, in qualsiasi aspetto della nostra vita, quando ci imbattiamo in qualcosa il cui risultato genera dubbio e gli esiti non sono per niente scontati, al punto da invocare una benedizione divina, si usa dire: “Che Dio ce la mandi buona!”. A chi non è mai capitato dinnanzi ad un esame, piuttosto che ad un lavoro, ad un incontro o ad una qualsiasi difficile iniziativa di pronunciare almeno una volta questa frase?
Ma da dove nasce questo modo di dire? <Esclamazione augurale. Si usa quando si è dubbiosi su un’azione che si sta per intraprendere e che presenta dei rischi, per cui la speranza di esito positivo è riposta nell’aiuto di Dio (fonte dizionari.corriere.it)> è questa la descrizione in breve che troviamo nei dizionari della lingua italiana.
Ma al di la’ del significato, bisogna trovare le origini di questo modo di dire scavando nella leggenda popolare.
Il racconto narra, infatti, di un povero contadino che per cambiare la sua vita di duro lavoro decise di improvvisarsi medico. Si mise d’impegno e si procurò un bel pò di ricette, le mise in tasca, ed iniziò la sua nuova professione. Ad ogni paziente visitato estraeva a caso dalla tasca una ricetta, congedandosi dalla visita con la frase: «Che Dio ce la mandi buona». Possiamo immaginare il resto!
Ci auguriamo che la medicina di oggi, fatta di studi seri e comprovate valutazioni non sia più così, anzi, con tanti progressi medici e scientifici ne abbiamo la certezza. Il nostro post di oggi era tutto per sorridere con leggerezza, in questi tempi duri, lontanamente da argomenti seri quali “la salute”; nella Vita e nel Lavoro…ce e ve lo auguriamo davvero (in Toscana sarebbe nata una facile battuta “bona” … e non diciamo altro!) , che comunque Ce la mandi buona davvero!